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Termometri e Covid-19. Come misurare la temperatura?

Come usare al meglio termometri digitali IR? Inail ha pubblicato un tutorial “Misurazione della temperatura corporea” che può essere utile. Questo tratta l’uso dei termometri infrarossi prima dell’accesso ai luoghi di lavoro. Vediamo di cosa si tratta.

Animazioni, audio e grafica, con uno stile semplice e divulgativo, illustrano in meno di quattro minuti, come utilizzare correttamente questi dispositivi. Lo scopo è prevenire la diffusione del contagio da Sars-Cov-2. Si tratta di una delle misure di prevenzione raccomandate nelle attività lavorative da svolgere in presenza. Anche in questa fase di seconda ondata dell’emergenza pandemica che il Paese sta affrontando.

La scheda informativa

Perché è utile misurare la temperatura corporea prima di entrare nei luoghi di lavoro? Quali sono i requisiti e le specifiche che i termometri digitali devono avere? Come si usano e come funzionano? Sono alcune delle domande alle quali il tutorial risponde.

Sappiamo che non tutti i tipi di termometri vanno bene. Il caro vecchio termometro a mercurio ormai è al bando, ma anche i più recenti termometri a contatto non possono essere usati per motivi igienici. Nel video sono proposti, in modo schematico, i principi di base a cui fare attenzione.

Le indicazioni operative fornite nel filmato

Si passano in rassegna, quindi, gli standard di sicurezza ai quali i termometri infrarossi, ossia termoscanner, termometri laser e termometri a distanza, devono rispondere.

Si valutano le possibili fonti di errore nella misurazione della temperatura. Nonché nella scelta del dispositivo da utilizzare. Oltre a una serie di indicazioni operative su procedure da osservare per una corretta rilevazione. Ancora, si forniscono indicazioni sul corretto allestimento del check point, sulla giusta distanza e superficie di misurazione.

Attività produttive in sicurezza: il Protocollo tra le parti sociali

La possibilità di sottoporre il personale al controllo della temperatura corporea prima dell’accesso al luogo di lavoro è “datata”. Si tratta di una delle indicazioni contenute nel “Protocollo nazionale per gli ambienti di lavoro” dello scorso 14 marzo integrato poi il 24 aprile.

Come si usano i termometri IR?

Il termometro può funzionare a distanze inferiori misurando la temperatura media su superfici circolari via via più piccole ©INAIL

La distanza corretta, alla quale posizionare il dispositivo rispetto alla zona del corpo soggetta a misurazione, è fondamentale. Più ci si allontana dal soggetto da monitorare, minore è la quantità di radiazione termica raccolta ed analizzata dal termometro. Questo perché la dispersione termica aumenta con la distanza.

Inoltre, la rilevazione termica è effettuata misurando la temperatura media di una superficie circolare. Attorno al punto verso cui lo strumento è orientato. La cui area è tanto più grande quanto maggiore è la distanza dal termometro.

Generalmente è sufficiente porsi ad una distanza variabile da 1 a 5 cm per rilevare la temperatura in modo appropriato. Tuttavia è bene fare riferimento al libretto d’uso. Obbligatorio corredo al termometro per reperire l’informazione sulla distanza di misura.

Va però precisato che a differenza di quanto possa sembrare, il corretto uso dei termometri IR necessita di tempi abbastanza lunghi per poter ritenere attendibile il risultato. Strumenti più affidabili sono da considerarsi le termo-camere.

I termometri IR sono strumenti davvero affidabili?

Se da un lato, la possibilità di ottenere una misurazione a distanza e in poco tempo della temperatura garantiscono tempi ridotti di attesa in ingresso ad una struttura. Nonché il rispetto delle norme igieniche perché non c’è contatto diretto. Dall’altro lato ci sono una serie di aspetti da tener conto.

Innanzitutto, dobbiamo essere sicuri che il dispositivo sia stato settato con la giusta emissività dell’oggetto da rilevare. Questa rappresenta la quantità di radiazione termica del corpo confrontata con il modello ideale del corpo nero (si stima che quella della cute sia pari a 0.95).

Inoltre, gli strumenti devono essere precisi nella misurazione e non avere margini di errore troppo elevati. Questo infatti implicherebbe rilevare una temperatura di 36° quando, invece, la persona ha una febbre molto più alta. Il risultato? Verrebbero lasciate passare contagiando, potenzialmente, un gran numero di persone.

Bisogna tener presente che sia i termometri a pistola che le termocamere hanno di solito una precisione di lettura di circa un grado o un grado e mezzo. Circa una tolleranza del 2%. Significa che se stiamo leggendo 37.5° potrebbero essere 36° come 39°. Per questo è necessario tararle in modo preciso e che chi le utilizza sappia manovrarle. 

Inoltre, bisogna considerare, che la radiazione ha origine anche nelle zone circostanti l’oggetto e una parte di essa concorrerà come componente riflessa. Entrambe variano anche in base alle condizioni ambientali. Perciò la temperatura ambientale svolge un ruolo chiave per tale bilancio.

Infine, è necessario capire quale sia la giusta distanza da avere perché, più ci si allontana, maggiore sarà la dispersione della radiazione termica.

Su quale punto eseguire la misurazione?

La superficie di misurazione dei termometri può interessare: la porzione centrale della fronte, il collo in corrispondenza dell’arteria carotide esterna e la piega interna del polso.

Va comunque precisato che la temperatura della cute si differenzia rispetto a quella interna del corpo. Ad esempio, sulla fronte la temperatura è inferiore di circa 2°C rispetto a quella interna.

E’ quindi molto probabile ottenere risultati che si differenziano tra loro anche di 1°C tra un punto e l’atro. Ad esempio, esiste tale differenza tra la temperatura rilevata fra i due rilievi degli archi sopraccigliari e quella della tempia.

Come sopra accennato, va precisato che per ottenere misurazioni attendibili è necessario seguire adeguate procedure. Ciò perché mentre la temperatura interna del corpo umano rimane circa costante, intorno ai 37°C. Quella della superficie cutanea può variare sensibilmente in base alle condizioni ambientali e all’attività fisica.

Ciò comporta un tempo di permanenza del soggetto prima che si possano eseguire delle misure stabili. Inoltre è necessario che gli strumenti permangano nell’ambiente di misura dai 10 ai 15 minuti prima dell’uso. Così da raggiungere una condizione di equilibrio termico con l’ambiente.

La doppia misurazione è bene farla nella stessa posizione. Ovvero al più in posizioni prossimali, mantenendo valida per sicurezza, la più alta tra le due.

Nel caso in cui dovesse persistere la condizione di alterata temperatura. Si deve avviare la procedura di gestione del caso seguendo le indicazioni fornite dal Protocollo Condiviso del 24 aprile 2020 per i luoghi di lavoro. Oppure quelle contenute nei diversi protocolli di settore nei luoghi pubblici.

Rimandiamo al video Inail per tutte le informazioni:

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